spleen
utente ?
Non seguo il festival. Non ricordo qualcosa di recente che sia uscito da lì e che mi abbia realmente emozionato. I miei ricordi in proposito si fermano alla Oxa, a Rino Gaetano con la sua Gianna e a Elisa di Alice Visconti.Sanremo, nella sua leggerezza, racconta comunque i cambiamenti del Paese e cerco sempre di vederlo.
Però la sua cadenza annuale evidenzia anche la caducità della fama. Nelle trasmissioni collaterali, ormai inevitabili nello schema di rimandi pubblicitari all’interno delle televisioni, presenziano ex famosi alla ricerca di gettoni di presenza. Forse per combattere il senso di morte negli ultimi anni Sanremo ha accentuato l’auto celebrazione sia con le canzoni, sia con la presenza di chi è ancora “vivo”, almeno artisticamente.
Avete notato questo aspetto, oltre alla bellezza di Matilde De Angelis, le giacche orrende delle ultimi edizioni dei conduttori (ho visto in un negozio di abiti da cerimonia che dilagano gli abiti da sposo con giacche damascate inguardabili) e le canzoni sempre insignificanti al primo ascolto e alla tristezza di Fiorello che è a disagio senza pubblico?
Non è una critica a chi lo segue, parlo solo per me ovviamente.
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