Beh, dai. Mettiti nei panni di un single che da un anno sta in una relazione che una persona sposata. E pensa che ad un certo punto, anziché vivere la cosa come un piacevole diversivo, un bel momento, inizi appunto a innamorarsi. Torno sempre a come
@navimiter70 ha intitolato il 3d: fino a quando crederci. L'innamoramento 8quello adrenalinico) non dura mica troppo, secondo me. Poi (anche tralasciando una questione di fare solo sesso, più garantita e più sicura con un amante stabile) o subentra un rapporto fatto di stima e affetto - ma comunque tale da farti apprezzare che ciascuno sia a casa propria, come si suol dire - o diversamente se l'innamoramento lascia spazio al corrispondente sentimento, finisce che quella persona la vuoi. Ed essendo single non hai nemmeno un "ruolo" sociale, a baluardo.
A quel punto certe domande, che sono assurde eh, oggettivamente parlando (passi il non avere altri amanti, che già vabbè.... ma il chiedersi se una scopi o no nel matrimonio, fosse anche che litiga col marito e lo facesse tre volte all'anno) diventano "pesanti", non so come dire. Non cambia "la relazione", cambiano le aspettative di una parte, in questo caso. Quand'è così ben venga (come tu dici) farsi le proprie valutazioni, ed infatti non a caso lui si sta domandando
fino a quando crederci. Solo che ha spostato le sue aspettative senza che l'altra parte sia d'accordo

Parlargliene per lui significherebbe ammettere che il rapporto per lui sarebbe diverso, se anche lei lo volesse. A questo punto la domanda diventa, se lei non vuole (e mi pare che allo stato non voglia) "mi sta bene uguale o non mi sta più bene?", perché che lei scopi o no con il marito non credo cambi di una virgola il problema sottostante. Se poi fosse una questione di mera "territorialità", tipo "pisciata del cane", allora sarebbe un altro discorso ancora