1) In chiesa, lei bella e vestita a festa, il viaggio di nozze prenotato e mille progetti (tutti belli) per il futuro:
“quindi davvero rinunci a una certa tua libertà per me?”
“ma certo!!” (non sto rinunciando a un fico secco, e la rinuncia è solo su desideri immaginati)
2) dopo 10 anni e 8 mesi, lei incazzata, che parla di cazzi propri di lavoro e di cagate inerenti il figlio come cose di importanza capitale, ti informa inoltre che devi chiamare il tecnico della lavatrice perché fa quel rumorino strano che gli sciupa il timpano, e se ci pensi tu a passare dalla posta a pagare quella bolletta che è arrivata e nemmeno ha visto bene di cosa si tratta
E tu hai da capire se rinunciare oppure no a rispondere a quella mail in cui una persona che ti piace da morire e che DESIDERI TANTISSIMO ti dice che desidera vederti e passare del tempo con te, a ascoltarti e farsi ascoltare, con il corpo e con i gesti, prima ancora che con le parole
Anzi, meglio senza parole, nel silenzio, lasciando i corpi urlare e urlarsi, che di discorsi a biscaro in giro ce ne sono anche troppi, e ci si può dire tutto senza aprire bocca