Rebecca
Utente di lunga data
Uno il coraggio non se lo può dare. O sì?
Quello che spero mi resti dalla grossa paura che ho preso, è un po' più di sicurezza.
Che per me passa anche dallo smettere di preoccuparmi per il giudizio degli altri, di avere paura di prendere posizione per timore di non piacere, dal'essere sempre troppo discreta, troppo rigida, poco spontanea in alcune circostanze, nel non dire quando qualcosa non mi va. E il rifiuto mi tramortisce ogni vota.
Anche le mie storie con gli uomini sono sempre state viziate da questa mia paura di essere pressante, che si traduceva nel non pretendere mai, nel fare sempre un passo indietro, nel quale non si capisce se ci sia anche un po' di orgoglio nel non farsi vedere mai ferita.
L'altra mia difficoltà è nella competizione con le altre donne. Insomma, ci sono ovunque donne più attraenti di me e io mi sento sempre minacciata e perdente nei loro confronti. Non in generale, ma quando entrano in rapporto con i "miei" uomini. Se qualcuna viene preferita a me, io automaticamente la vedo super e irraggiungibile. Tanto che ormai vedere Cialtry non mi fa più male, vedere Miss Grugno anche da sola mi fa contorcere le budella come se sempre ogni volta mi si dicesse che non valgo una cicca (a proposito sono 27 giorni che non fumo)...
La scorsa settimana sono uscita con due psicologi che erano qui per lavoro per il posto dove lavoro io. Siamo entrati un po' in confidenza e la serata è andata raccontandoci un po' di noi. Alla fine ci sono due cose che mi hanno colpito...
Le due cameriere con cui uno di loro ha cominciato a fare il galante. Una più giovane, decisamente carina e maliziosa (nel senso di svenevole); l'altra più grande, decisamente meno carina e maliziosa (ma non svenevole). Io da donna mi sarei sentita minacciata dalla prima, non dalla seconda. E lui, invece, attratto dalla seconda. Mi vengono delle considerazioni sulla mia eterna competizione sul piano fisico che mi vede perdente...
L'altra cosa che mi ha colpita è riferita a Cialtry. Raccontata sommariamente la cosa, compreso il fato che io non avevo aspettative su di lui ma che il suo voltafaccia mi ha tramortita, lo psicologo mi fa: "e tu non hai lottato nemmeno un po'? avresti potuto lottare per riprendertelo". Su questo si possono fare mille considerazioni, ma una domanda sorge pressante: io mi sono messa da parte, senza storie e senza scenate, perchè ho una dignità, perchè ho testa, o solo perchè ho orgoglio e paura del confronto? perchè mi do per perdente in partenza? ma non si diceva che in amore vince chi fugge?
Quello che spero mi resti dalla grossa paura che ho preso, è un po' più di sicurezza.
Che per me passa anche dallo smettere di preoccuparmi per il giudizio degli altri, di avere paura di prendere posizione per timore di non piacere, dal'essere sempre troppo discreta, troppo rigida, poco spontanea in alcune circostanze, nel non dire quando qualcosa non mi va. E il rifiuto mi tramortisce ogni vota.
Anche le mie storie con gli uomini sono sempre state viziate da questa mia paura di essere pressante, che si traduceva nel non pretendere mai, nel fare sempre un passo indietro, nel quale non si capisce se ci sia anche un po' di orgoglio nel non farsi vedere mai ferita.
L'altra mia difficoltà è nella competizione con le altre donne. Insomma, ci sono ovunque donne più attraenti di me e io mi sento sempre minacciata e perdente nei loro confronti. Non in generale, ma quando entrano in rapporto con i "miei" uomini. Se qualcuna viene preferita a me, io automaticamente la vedo super e irraggiungibile. Tanto che ormai vedere Cialtry non mi fa più male, vedere Miss Grugno anche da sola mi fa contorcere le budella come se sempre ogni volta mi si dicesse che non valgo una cicca (a proposito sono 27 giorni che non fumo)...
La scorsa settimana sono uscita con due psicologi che erano qui per lavoro per il posto dove lavoro io. Siamo entrati un po' in confidenza e la serata è andata raccontandoci un po' di noi. Alla fine ci sono due cose che mi hanno colpito...
Le due cameriere con cui uno di loro ha cominciato a fare il galante. Una più giovane, decisamente carina e maliziosa (nel senso di svenevole); l'altra più grande, decisamente meno carina e maliziosa (ma non svenevole). Io da donna mi sarei sentita minacciata dalla prima, non dalla seconda. E lui, invece, attratto dalla seconda. Mi vengono delle considerazioni sulla mia eterna competizione sul piano fisico che mi vede perdente...
L'altra cosa che mi ha colpita è riferita a Cialtry. Raccontata sommariamente la cosa, compreso il fato che io non avevo aspettative su di lui ma che il suo voltafaccia mi ha tramortita, lo psicologo mi fa: "e tu non hai lottato nemmeno un po'? avresti potuto lottare per riprendertelo". Su questo si possono fare mille considerazioni, ma una domanda sorge pressante: io mi sono messa da parte, senza storie e senza scenate, perchè ho una dignità, perchè ho testa, o solo perchè ho orgoglio e paura del confronto? perchè mi do per perdente in partenza? ma non si diceva che in amore vince chi fugge?