Comprendo la domanda (ahime' se ci sono passata...) ma penso non sia la "domanda" giusta.
Ovvero, se uno non pensa di rifarsi un futuro, ma semplicemente di usare l'adulterio come stampella fisica/emotiva per i "guasti" o le insoddisfazioni del normale regime coniugale, diventa una domanda meramente pratica: rischio di piu' a chiuderla - per poi sentir meno questo conforto - o a farmi scoprire?
A saperli individuare, i segnali del tradimento sono facilissimi da scoprire. E comunque con il tempo è facile commettere un'imprudenza o anche solo che il coniuge mangi la foglia.
In fondo, a porsi questa domanda si fa abbastanza in fretta.
La "risposta" diventa difficile se ciò che uno desidera nel proprio cuore non è meramente trarre il massimo dal rapporto costo/benefici dell'adulterio, ma bensì "spiccare" il volo verso una nuova storia.
Per cui in un certo senso comprendo chi abita il tradimento per ANNI: poco amore, molta convenienza, un coniuge "cieco" o "accecato" che non si accorge di niente.
Ma comprendo meno chi ha dentro si sé l'anelito di una nuova vita e ci rinuncia per...quieto vivere? Disfattismo?
Mah
E' vero che non tutti i gusti sono alla menta
Un bacio!