Ciao a tutti,
il titolo, non ha la benchè minima correlazione su quanto mi accingo a scrivere ma ha come unico scopo quello di catalizzare la vostra attenzione...mi scuso per questo squallido sotterfugio e per la lunghezza del mio post
Meridionale, vado sui 50 e sono qui più per condividere una personalissima riflessione sperando sia da monito, da consiglio per chi, avendo una 20ina di anni in meno, potrebbe cadere nella stessa situazione...il mio nn è uno sfogo sul tradimento nel senso canonico del termine ma nelle aspettative e promesse che ci si fanno...nella coppia..e verso noi stessi
Iniziamo dal principio...conosciuti in tenera età, sui 18, coetanei.
Si cresce insieme, ci si vuole bene e credo ci si sia amati entrambi da subito...per quanto possa essere acerbo ed immaturo l'amore a quella età. Lei molto bella, specialmente allora, io credo e spero nn da meno.
Facciamo tanti piani per il futuro, le famiglie si conoscono e si parte con le giuste libertà (per quei tempi) che nn asfissiano e permettono un corretto consolidamento del rapporto.
Iniziano gli studi universitari, sempre vicini, sempre a sostenerci con io forse piu svogliato ma portato pur avendo una facoltà diversa e più impegnativa della sua.
Passano i primi anni..lei arranca con gli studi ed io mi blocco per un grave problema in famiglia.
Sono brutti momenti per me...molto brutti...non li auguro a nessuno ed a qualsiasi età...figuriamoci ad un 20enne.
Mi guardo intorno e vedo sempre e solo lei a sostenermi, ad aiutarmi sacrificandosi in lunghe conversazioni che mi permettono di buttare fuori tanto malessere e rabbia accumulati per l'impotenza nel contrastare eventi tragici che ti svegliano come una forte sberla in pieno sonno e ti fanno capire che nn sei il privilegiato del ca@@o che pensavi...che questa volta è toccata a te.
Ridimensiono la mia cerchia di pseudo amici...o meglio dire ne taglio il 95% basandomi sull'interessamento mostratomi in quei mesi terribili.
Ho un approccio razionale e matematico (che, anche per formazione universitaria, mi accompagna tuttora) su chi è dentro e chi è fuori.
Ne salvo il 5% sulla fiducia e sull'anzianità del rapporto che nel tempo constaterò quanto mal riposta sia stata.
Riafferro la mia vita e riparto con gli studi, con un bel ritardo e non con la serenità necessaria ma lei mi sostiene e nn finisce mai di ricordarmi quanto io sia intelligente (per lei ovviamente
), di farmi notare quanti esami siano riusciti a fare amici nettamente piu stupidi e meno portati...insomma è il mio continuo sprono nn solo a parole ma sacrificandosi insieme a me accettando spesso di uscire per 2 ore il sabato..giusto un giretto.. perchè avevo esami alla porta, facendo compagnia ai miei genitori mentre io studiavo, vendendo a casa mia anche solo per 5 minuti..il tempo di un bacio ..per poi lasciarmi studiare.
Gli studi finiscono, inizia il lavoro stipendiato e, parallelamente, una attività professionale di collaborazione che per incompatibilità (fagocitava tutto il mio tempo libero) faccio spegnere perchè non è vita se ti ritrovi dopo anni sui libri ad avere ancora meno tempo per la famiglia rispetto a quanto studiavi....ho sempre pensato e sostenuto che i soldi nn servono ad una mazza se nn te li puoi godere con chi vuoi bene.
Ovviamente, tutti si aspettano, ed immancabilmente arriva, il matrimonio con me che ho più di qualche dubbio ma che mi faccio passare perchè vedo quanta gioia ed allegria porta in me ed tutti quelli intorno..quelli a cui voglio bene...
Archivio le mie perplessità .. o meglio le giustifico...sotto la voce stanchezza e stagnazione della relazione che a maggior ragione con un matrimonio ritroverà nuove energie, obiettivi e rinnovato vigore.
Lei continua nel frattempo a riprendere il discorso laurea...mai sopito non per proprio desiderio ma, come ho capito poi nel tempo, per sentirsi più all'altezza e non vivere un costante senso di inferiorità che io non ho mai evidenziato perchè inesistente.
Fatto sta che iniziamo a saltellare fra varie università, con me che cerco di aiutarla il più possibile imparando testi su materie ortogonali alla mia preparazione solo per aiutarla e sentirmi così, almeno minimamente, nella condizione di dimostrare quanto le sia grato per quello che ha fatto per me a suo tempo.
La laurea faticosamente arriva (ma giusto per appenderla al muro), con i dubbi che in me aumentano ma che cerco sempre di schiacciare pensando a quanto mi sia stata vicina, a quanto spesso mi dimostra di amarmi...a quanto ci tiene a me....
Arrivano i 40 e capisco che l'amore inziale si è traformato da parte mia in un enorme, gigantesco affetto e senso di protezione.
Cerco vigliaccamente a quel tempo di sfruttare un insignificante scambio di sms (piu che scambio, prevalentemente ricevuti da un cretino che ci provava) come pretesto per piantare la più grande, ignobile e gonfiata lite su una presunta infedeltà che non convince me in primis e di cui so bene come è andata perchè, stimolarmi a vestire gli abiti del dirigente della Stasi, è come invitare una volpe in un pollaio.
Così come gonfiata, la sgonfio perchè mi rendo conto che psicologicamente sto mettendo sotto forte pressione una persona che assolutamente non lo merita e che nn può spiegarmi o giustificare ciò che nn ha fatto...mi sento meschino come nn mai...l'unica sua colpa, ma colpa non è, è amarmi.
Riparto quindi cercando di guardare più le tante cose positive che mi da e, pur nn avendo mai trascurato lo sport e la condizione fisica, ne incremento frequenza e tipologia..,per aver meno tempo da pensare (e fare quindi meno danni), per me stesso e per renderla ancora più fiera ed orgogliosa di me quando ci vediamo con le amiche o altre coppie.
Arriva il figlio tanto desiderato ed anestetizzo di nuovo certi dubbi.......ma...da almeno un paio di anni a questa parte, riaffiorano sempre più netti che, più per autoconvincimento li etichetto ancora come tali...una giusta collocazione sarebbe nel libro delle certezze...
Ora, mi rendo conto di aver tradito, sbagliato verso me stesso e verso di lei perchè entrambi potevamo avere una persona diversa al proprio fianco che li avrebbe resi probabilmente piu felici di quello che siamo perchè anche se nn manca mai di dimostrarmelo, io sono convinto che questo mio saliscendi affettivo abbia intaccato anche il suo enorme amore nei miei confronti...per carità accuso me per questo....ma questo mio senso di insoddisfazione, come uno sbuffo di vapore bollente e continuo va a scottare sempre chi ti sta più vicino..quello sempre pronto a tenderti la mano...
lei continua a dimostrare una forte volonta di non voler sfasciare niente...ma ha capito il mio malessere..nn è stupida.
Io mi sento uno schifo, mi tengo occupato con lo sport, il lavoro, tutto che nn mi lasci molto tempo per pensare.
mi sento le mani legate perchè se da un lato forse non riuscirei a fare qualcosa che possa ferirla, nel frattempo la sabbia nella clessidra continua a scendere ed in proporzione a salire la mia insofferenza per la vita che è in gran parte passata non come avrei voluto, come mi ero ripromesso ma piuttosto come si aspettassero che vivessi.
condanno me, tanto risoluto, pianificatore e determinato in contesti lavorativi ma altrettanto attendista e flaccido in altri contesti.
condanno lei per non essere stata stronza o cattiva ed aver permesso con il suo continuo adattarsi ed assecondarmi un mio definitivo allontanamento affettivo...è come sentirsi un razzo che, pur raggiungendo la velocità di fuga, nn riesce a staccarsi dal pianeta perchè questo fedelmente lo segue...
come dicevo, non sono uno che caratterialmente si rassegna..anzi...ma poche sono le cose a cui nn si può porre rimedio ed una di queste è il tempo passato e sprecato...me ne frego se ti dicono di mostrare 10 anni di meno e sorprendersi quando gli dici l'età, di essere energico e sempre affamato di imparare ... quello che è perso è perso.
per i pochi (indefessi lettori) che avranno vinto la sonnolenza indotta dal mio lungo post voglio dire:
non permettete mai di far trasformare l'amore in affetto...se succede, il cambio è così lento, impercettibile ma inesorabile che quando ve ne rendete conto avete gia dilapidato lustri della vostra vita...probabilmente i migliori.
il titolo, non ha la benchè minima correlazione su quanto mi accingo a scrivere ma ha come unico scopo quello di catalizzare la vostra attenzione...mi scuso per questo squallido sotterfugio e per la lunghezza del mio post
Meridionale, vado sui 50 e sono qui più per condividere una personalissima riflessione sperando sia da monito, da consiglio per chi, avendo una 20ina di anni in meno, potrebbe cadere nella stessa situazione...il mio nn è uno sfogo sul tradimento nel senso canonico del termine ma nelle aspettative e promesse che ci si fanno...nella coppia..e verso noi stessi
Iniziamo dal principio...conosciuti in tenera età, sui 18, coetanei.
Si cresce insieme, ci si vuole bene e credo ci si sia amati entrambi da subito...per quanto possa essere acerbo ed immaturo l'amore a quella età. Lei molto bella, specialmente allora, io credo e spero nn da meno.
Facciamo tanti piani per il futuro, le famiglie si conoscono e si parte con le giuste libertà (per quei tempi) che nn asfissiano e permettono un corretto consolidamento del rapporto.
Iniziano gli studi universitari, sempre vicini, sempre a sostenerci con io forse piu svogliato ma portato pur avendo una facoltà diversa e più impegnativa della sua.
Passano i primi anni..lei arranca con gli studi ed io mi blocco per un grave problema in famiglia.
Sono brutti momenti per me...molto brutti...non li auguro a nessuno ed a qualsiasi età...figuriamoci ad un 20enne.
Mi guardo intorno e vedo sempre e solo lei a sostenermi, ad aiutarmi sacrificandosi in lunghe conversazioni che mi permettono di buttare fuori tanto malessere e rabbia accumulati per l'impotenza nel contrastare eventi tragici che ti svegliano come una forte sberla in pieno sonno e ti fanno capire che nn sei il privilegiato del ca@@o che pensavi...che questa volta è toccata a te.
Ridimensiono la mia cerchia di pseudo amici...o meglio dire ne taglio il 95% basandomi sull'interessamento mostratomi in quei mesi terribili.
Ho un approccio razionale e matematico (che, anche per formazione universitaria, mi accompagna tuttora) su chi è dentro e chi è fuori.
Ne salvo il 5% sulla fiducia e sull'anzianità del rapporto che nel tempo constaterò quanto mal riposta sia stata.
Riafferro la mia vita e riparto con gli studi, con un bel ritardo e non con la serenità necessaria ma lei mi sostiene e nn finisce mai di ricordarmi quanto io sia intelligente (per lei ovviamente
Gli studi finiscono, inizia il lavoro stipendiato e, parallelamente, una attività professionale di collaborazione che per incompatibilità (fagocitava tutto il mio tempo libero) faccio spegnere perchè non è vita se ti ritrovi dopo anni sui libri ad avere ancora meno tempo per la famiglia rispetto a quanto studiavi....ho sempre pensato e sostenuto che i soldi nn servono ad una mazza se nn te li puoi godere con chi vuoi bene.
Ovviamente, tutti si aspettano, ed immancabilmente arriva, il matrimonio con me che ho più di qualche dubbio ma che mi faccio passare perchè vedo quanta gioia ed allegria porta in me ed tutti quelli intorno..quelli a cui voglio bene...
Archivio le mie perplessità .. o meglio le giustifico...sotto la voce stanchezza e stagnazione della relazione che a maggior ragione con un matrimonio ritroverà nuove energie, obiettivi e rinnovato vigore.
Lei continua nel frattempo a riprendere il discorso laurea...mai sopito non per proprio desiderio ma, come ho capito poi nel tempo, per sentirsi più all'altezza e non vivere un costante senso di inferiorità che io non ho mai evidenziato perchè inesistente.
Fatto sta che iniziamo a saltellare fra varie università, con me che cerco di aiutarla il più possibile imparando testi su materie ortogonali alla mia preparazione solo per aiutarla e sentirmi così, almeno minimamente, nella condizione di dimostrare quanto le sia grato per quello che ha fatto per me a suo tempo.
La laurea faticosamente arriva (ma giusto per appenderla al muro), con i dubbi che in me aumentano ma che cerco sempre di schiacciare pensando a quanto mi sia stata vicina, a quanto spesso mi dimostra di amarmi...a quanto ci tiene a me....
Arrivano i 40 e capisco che l'amore inziale si è traformato da parte mia in un enorme, gigantesco affetto e senso di protezione.
Cerco vigliaccamente a quel tempo di sfruttare un insignificante scambio di sms (piu che scambio, prevalentemente ricevuti da un cretino che ci provava) come pretesto per piantare la più grande, ignobile e gonfiata lite su una presunta infedeltà che non convince me in primis e di cui so bene come è andata perchè, stimolarmi a vestire gli abiti del dirigente della Stasi, è come invitare una volpe in un pollaio.
Così come gonfiata, la sgonfio perchè mi rendo conto che psicologicamente sto mettendo sotto forte pressione una persona che assolutamente non lo merita e che nn può spiegarmi o giustificare ciò che nn ha fatto...mi sento meschino come nn mai...l'unica sua colpa, ma colpa non è, è amarmi.
Riparto quindi cercando di guardare più le tante cose positive che mi da e, pur nn avendo mai trascurato lo sport e la condizione fisica, ne incremento frequenza e tipologia..,per aver meno tempo da pensare (e fare quindi meno danni), per me stesso e per renderla ancora più fiera ed orgogliosa di me quando ci vediamo con le amiche o altre coppie.
Arriva il figlio tanto desiderato ed anestetizzo di nuovo certi dubbi.......ma...da almeno un paio di anni a questa parte, riaffiorano sempre più netti che, più per autoconvincimento li etichetto ancora come tali...una giusta collocazione sarebbe nel libro delle certezze...
Ora, mi rendo conto di aver tradito, sbagliato verso me stesso e verso di lei perchè entrambi potevamo avere una persona diversa al proprio fianco che li avrebbe resi probabilmente piu felici di quello che siamo perchè anche se nn manca mai di dimostrarmelo, io sono convinto che questo mio saliscendi affettivo abbia intaccato anche il suo enorme amore nei miei confronti...per carità accuso me per questo....ma questo mio senso di insoddisfazione, come uno sbuffo di vapore bollente e continuo va a scottare sempre chi ti sta più vicino..quello sempre pronto a tenderti la mano...
lei continua a dimostrare una forte volonta di non voler sfasciare niente...ma ha capito il mio malessere..nn è stupida.
Io mi sento uno schifo, mi tengo occupato con lo sport, il lavoro, tutto che nn mi lasci molto tempo per pensare.
mi sento le mani legate perchè se da un lato forse non riuscirei a fare qualcosa che possa ferirla, nel frattempo la sabbia nella clessidra continua a scendere ed in proporzione a salire la mia insofferenza per la vita che è in gran parte passata non come avrei voluto, come mi ero ripromesso ma piuttosto come si aspettassero che vivessi.
condanno me, tanto risoluto, pianificatore e determinato in contesti lavorativi ma altrettanto attendista e flaccido in altri contesti.
condanno lei per non essere stata stronza o cattiva ed aver permesso con il suo continuo adattarsi ed assecondarmi un mio definitivo allontanamento affettivo...è come sentirsi un razzo che, pur raggiungendo la velocità di fuga, nn riesce a staccarsi dal pianeta perchè questo fedelmente lo segue...
come dicevo, non sono uno che caratterialmente si rassegna..anzi...ma poche sono le cose a cui nn si può porre rimedio ed una di queste è il tempo passato e sprecato...me ne frego se ti dicono di mostrare 10 anni di meno e sorprendersi quando gli dici l'età, di essere energico e sempre affamato di imparare ... quello che è perso è perso.
per i pochi (indefessi lettori) che avranno vinto la sonnolenza indotta dal mio lungo post voglio dire:
non permettete mai di far trasformare l'amore in affetto...se succede, il cambio è così lento, impercettibile ma inesorabile che quando ve ne rendete conto avete gia dilapidato lustri della vostra vita...probabilmente i migliori.