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Old chensamurai
Guest
Il tradimento è la ricerca di qualcosa di sconosciuto, di un senso diverso da dare alle cose…nel tradimento, c’è il gioco e la sfida…il tradimento, è una realtà ambigua e segreta…e può diventare una strada che conduce alla follia. La domanda, in primis, è: Cosa si tradisce?...Una persona? Un’idea? Un sentimento?...Il tradimento è una possibilità…che porta con sé…sempre e comunque…come ogni comportamento umano…un senso e un valore…gli scrittori e i pensatori di ogni tempo, hanno cercato di penetrare nel mistero del tradimento e ne hanno ricavato una sentenza inappellabile: Nel tradimento non c’è giustizia…non c’è saggezza…
…perché si tradisce?...qual è il senso ed il valore di questa scelta?...cosa si nasconde alla fine della strada?...speranza?...un avvenire diverso e migliore?...la felicità?...no, alla fine della strada, giunti in vetta alla montagna, rimane solamente una cosa: il tradimento…e nulla più.
…amici…è Milan Kundera…nel suo celebre romanzo…”L’insostenibile leggerezza dell’essere”…egli, prova a definire l’atto stesso del tradimento…non il perché si possa arrivare a tradire…né che cosa o chi possa essere tradito…allo scrittore, interessa l’atto stesso del tradire…cosa significa tradire?...La risposta del grande scrittore è forte e lapidaria:
...Il tradimento come “via” per liberarsi dall’asfissia di un legame oramai statico…paralizzante…allora, vedete…amici…l’azione vera…non è il tradire…il tradire, è un mero strumento…è un mezzo come un altro…per raggiungere il nostro obiettivo…che è il dare senso al nostro comportamento…
…ma dove porta il tradimento?...a che serve?...
”Ciò che dà un senso al nostro comportamento è sempre qualcosa che ci è totalmente sconosciuto”…quindi,il luogo da raggiungere, è l’ignoto che si cela dietro al tradimento…un luogo sconosciuto…se così fosse potremmo allora cominciare a pensare al tradimento come ad una luce improvvisa sulla nostra vita, quasi un istante irreale in cui possiamo percepire tutta la verità sulla nostra esistenza…
…può un solo attimo significare tutto questo?
…così parla Albertine, la protagonista di un altro celebre romanzo…”Doppio Sogno”…di Arthur Schnitzler…dopo aver ascoltato la terribile confessione del marito Fridolin…
…una confessione del tutto particolare: quella di un tradimento rimasto incompiuto, cercato per caso, quasi per gioco, tanto indefinito da apparire quasi irreale, quasi un sogno…il tradimento narrato da Schnitzler…è un gioco psicologico, dove difficile è distinguere la realtà dall’immaginazione e…come in ogni gioco…ciò che importa è la sfida…cosa sfida chi tradisce? Il destino, risponde l’autore di “Doppio sogno”:
Il tradimento…come desiderio di cambiamento…volontà di cercare altro…desiderio ardente di altro, ma di cosa?
Il desiderio di un’altra vita…o di un’altra opportunità per essere felice…potrebbe risponderci Emma…la protagonista dello struggente romanzo di Gustave Flaubert…”Madame Bovary”...
…Emma tradisce perché infelice…o meglio perché annientata dalla necessità di fingersi felice, dalla necessità di lasciarlo credere agli altri…Emma tradisce perché annientata dalla convinzione che gli altri hanno di renderla felice, prima suo marito e poi anche il suo amante falliscono in tale tentativo:
Può il tradimento sanare veramente una ferita, può il tradire avvicinarci alla possibilità di essere felici?
Sono parole forti…parole di dolore e di disperazione quelle che il grande, l’incommensurabile, il sublime William Shakespeare fa pronunciare al protagonista di una sua celebre tragedia: “Otello”.
…perché il tradire…amici…come ogni azione…possiede un oggetto…potremmo dire una vittima prescelta…e certo in questo caso esso è tutto meno che viatico per la felicità...
…ma la tragedia shakespeariana pone in luce un aspetto ancora più cruciale: cosa potrebbe accadere a quel individuo nella cui mente si insinui la sola idea, la sola ipotesi di essere stato tradito?
Dolore e disperazione, smarrimento e infine follia, è la risposta di Shakespeare…Otello teme, indaga, scruta, osserva , interroga e poi perde la ragione e uccide…Otello uccide, dice Shakespeare, per troppo amore, Otello, pervaso dal terrore di essere tradito, uccide chi ama…
…Otello uccide Desdemona, ma Desdemona non lo aveva mai tradito…Otello era stato istigato, ingannato fatalmente da Jago, suo nemico, e da se stesso…
Il vero inganno è l’idea stessa del tradimento, reale o meno che sia, esso porta sempre alla perdita della persona amata e alla perdita di se stessi…
«Anche Sabina non sa quale meta si celi dietro il suo desiderio di tradire. L’insostenibile leggerezza dell’essere, è questa la meta».
È questo tradire, un insostenibile e necessario inganno della nostra stessa mente e del nostro stesso cuore… forse...probabile...
…perché si tradisce?...qual è il senso ed il valore di questa scelta?...cosa si nasconde alla fine della strada?...speranza?...un avvenire diverso e migliore?...la felicità?...no, alla fine della strada, giunti in vetta alla montagna, rimane solamente una cosa: il tradimento…e nulla più.
“Ma cos’è questo tradire? […]. Tradire significa uscire dai ranghi e partire verso l’ignoto”.
…amici…è Milan Kundera…nel suo celebre romanzo…”L’insostenibile leggerezza dell’essere”…egli, prova a definire l’atto stesso del tradimento…non il perché si possa arrivare a tradire…né che cosa o chi possa essere tradito…allo scrittore, interessa l’atto stesso del tradire…cosa significa tradire?...La risposta del grande scrittore è forte e lapidaria:
“Tradire significa uscire dai ranghi e partire verso l’ignoto”.
...Il tradimento come “via” per liberarsi dall’asfissia di un legame oramai statico…paralizzante…allora, vedete…amici…l’azione vera…non è il tradire…il tradire, è un mero strumento…è un mezzo come un altro…per raggiungere il nostro obiettivo…che è il dare senso al nostro comportamento…
“Fino ad allora, i momenti di tradimento la riempivano di eccitazione e di gioia al pensiero che davanti a lei si apriva una nuova strada, in fondo alla quale c’era una nuova avventura di tradimento. Ma se un giorno o l’altro quella strada fosse terminata? Una persona può tradire i genitori, il marito, l’amore, la patria, ma quando poi non ci sono più né genitori, né marito, né amore, né patria, cosa resterà da tradire? Sabina sentiva attorno a sé il vuoto. E se quel vuoto fosse stato la meta di tutti i suoi tradimenti?”.
…ma dove porta il tradimento?...a che serve?...
”Ciò che dà un senso al nostro comportamento è sempre qualcosa che ci è totalmente sconosciuto”
…può un solo attimo significare tutto questo?
“La realtà di una notte, e anzi neppure quella di un’intera vita umana, non significano, al tempo stesso, anche la loro più profonda verità”.
…così parla Albertine, la protagonista di un altro celebre romanzo…”Doppio Sogno”…di Arthur Schnitzler…dopo aver ascoltato la terribile confessione del marito Fridolin…
…una confessione del tutto particolare: quella di un tradimento rimasto incompiuto, cercato per caso, quasi per gioco, tanto indefinito da apparire quasi irreale, quasi un sogno…il tradimento narrato da Schnitzler…è un gioco psicologico, dove difficile è distinguere la realtà dall’immaginazione e…come in ogni gioco…ciò che importa è la sfida…cosa sfida chi tradisce? Il destino, risponde l’autore di “Doppio sogno”:
“Il tradire è un voler tentare con audacia di cambiare il proprio presente, di costruire un diverso futuro, dimenticando il proprio passato… come in un sogno…”
Il tradimento…come desiderio di cambiamento…volontà di cercare altro…desiderio ardente di altro, ma di cosa?
“La sua vita, invece, era fredda come una soffitta che ha il finestrino rivolto al nord, e la noia, come un ragno silenzioso, filava la sua tela nell’ombra, in ogni angolo del suo cuore”.
Il desiderio di un’altra vita…o di un’altra opportunità per essere felice…potrebbe risponderci Emma…la protagonista dello struggente romanzo di Gustave Flaubert…”Madame Bovary”...
…Emma tradisce perché infelice…o meglio perché annientata dalla necessità di fingersi felice, dalla necessità di lasciarlo credere agli altri…Emma tradisce perché annientata dalla convinzione che gli altri hanno di renderla felice, prima suo marito e poi anche il suo amante falliscono in tale tentativo:
“Essa non era felice, non lo era mai stata. Da che dipendeva quell’insufficienza della vita?”.
Può il tradimento sanare veramente una ferita, può il tradire avvicinarci alla possibilità di essere felici?
«Parlerete di me come d’un uomo che troppo amò, con non troppa saggezza;
d’uno che, non incline a gelosia,
istigato, si fece trasportare
all’estrema delle dissennatezze;
d’uno che, simile a quel vile indiano,
gettò via una perla
la più preziosa della sua tribù;
d’uno i cui occhi bassi e avviliti,
benché non usi all’intenerimento,
piovon copiose lacrime
come stillano gli alberi d’Arabia lor gomma balsamica».
d’uno che, non incline a gelosia,
istigato, si fece trasportare
all’estrema delle dissennatezze;
d’uno che, simile a quel vile indiano,
gettò via una perla
la più preziosa della sua tribù;
d’uno i cui occhi bassi e avviliti,
benché non usi all’intenerimento,
piovon copiose lacrime
come stillano gli alberi d’Arabia lor gomma balsamica».
Sono parole forti…parole di dolore e di disperazione quelle che il grande, l’incommensurabile, il sublime William Shakespeare fa pronunciare al protagonista di una sua celebre tragedia: “Otello”.
…perché il tradire…amici…come ogni azione…possiede un oggetto…potremmo dire una vittima prescelta…e certo in questo caso esso è tutto meno che viatico per la felicità...
…ma la tragedia shakespeariana pone in luce un aspetto ancora più cruciale: cosa potrebbe accadere a quel individuo nella cui mente si insinui la sola idea, la sola ipotesi di essere stato tradito?
Dolore e disperazione, smarrimento e infine follia, è la risposta di Shakespeare…Otello teme, indaga, scruta, osserva , interroga e poi perde la ragione e uccide…Otello uccide, dice Shakespeare, per troppo amore, Otello, pervaso dal terrore di essere tradito, uccide chi ama…
…Otello uccide Desdemona, ma Desdemona non lo aveva mai tradito…Otello era stato istigato, ingannato fatalmente da Jago, suo nemico, e da se stesso…
Il vero inganno è l’idea stessa del tradimento, reale o meno che sia, esso porta sempre alla perdita della persona amata e alla perdita di se stessi…
IL VERO INGANNO, E’ L’IDEA STESSA DEL TRADIMENTO!
…Il tradimento si svela così in tutta la sua ambiguità e insensatezza, nulla si cela dietro di esso se non il solo atto di tradire…
O forse un’altra cosa ci sarebbe ed è Milan Kundera a svelarcela, quando afferma, parlando di uno dei personaggi chiave del suo romanzo:
«Anche Sabina non sa quale meta si celi dietro il suo desiderio di tradire. L’insostenibile leggerezza dell’essere, è questa la meta».
È questo tradire, un insostenibile e necessario inganno della nostra stessa mente e del nostro stesso cuore… forse...probabile...