U
Un morto
Guest
Scrivo senza aspettarmi niente, o forse mi aspetto un aiuto. Senz'altro mi aspetto un aiuto, io mi accontento di poco, basterebbe forse qualche parola. Scrivo confuso, senza grammatica, senza razionalità, in balìa del dolore. Scrivo da morto.
Ho 40 anni, una moglie della mia età che ho adorato per 18 anni e che mi ha dato due bimbe meravigliose. Ho anche un lavoro molto complicato. Duro, intellettualmente molto duro. Direi che questa premessa già basta per finire in una statistica, vero? Infatti ci sono finito. Ho scoperto il tradimento della mia bella, mentre io attraversavo un momento professionale delicatissimo. Ho scoperto di non conoscermi. Ho scoperto un altro me, mille emozioni: ho toccato la follia.
Ho scoperto troppe cose che non riesco a metabolizzare e quindi ne sono preda.
La mia storia d'amore con mia moglie era qualcosa di sacro. Lei era al di sopra di tutto e tutti. A volte le bambine sembravano intruse. Ogni storia d'amore è unica, è l'unica, e quindi parlarne qui significherebbe renderla banale. A farmi capire che era banale per davvero è stata mia moglie.
Ho scoperto il suo tradimento per istinto poiché la mia fiducia in lei era assoluta. Poi ho scoperto molte altre cose, mille dettagli, il più grosso è che questa storia andava avanti da due anni. Il mio cuore è impazzito, da due mesi non riesco a fare altro che pensare ad ogni minuto di questi due anni. Non riesco a fermarmi e contnuo a scovare dettagli come a volermi devastare completamente l'anima. Ripenso alle tante occasioni di tradimento che mi sono capitate a lavoro e che ho evitato, ripenso a quante volte ho fatto l'amore con lei mentre già mi tradiva.
A volte sentendo storie di amici pensavo a come avrei reagito in questa situazione. Mi illudevo di essere forte, di avere risorse, interessi e abbasanza passioni per uscirne a testa alta. Ora scopro di non conoscermi. E quando l'ho scoperto, ho portato il mio dolore infinito dentro di me, non le ho detto nulla. Anzi, ho cercato di corteggiarla, coccolarla, farla parlare. Ore a parlare di noi. Lei era aggressiva, ha cominciato ha rinfacciarmi cose di cui non ho memoria, cose spesso inventate, persino la decisione di avere le bimbe che sarebbe stata solo mia. Non so che mi è preso: incassavo tutto, rispondevo ad aggressività con dolcezza. Una settimana, due, poi non ce l'ho fatta più e le ho detto che sapevo tutto. Prima ha negato cn isteria, poi ha amesso. Per oltre un mese ho continuato a cercare comunque di riconquistarla. Io l'amo ancora enormemente. Lo so, è assurdo. Lo so, l'amor proprio. So tutto, ma non posso fare a meno di amarla. Poi ci sono le bambine. Le nostre gemme. Dopo due mesi, lei ha oscillato, a volte dice di amare due persone, a volte dice che non mi amerà mai più.
Sento che se ne sta andando. Con il suo capoufficio, anche lei in una statistica. Tutto talmente banale che mi viene da vomitare.
Io sono morto. Non so più nemmeno perché mi alzo la mattina.
E' sbagliato lo so. E' da stupidi lo so. evo pensare alle bambine loso. So tutto. Ma non riesco a tornare tra i vivi.
Ho 40 anni, una moglie della mia età che ho adorato per 18 anni e che mi ha dato due bimbe meravigliose. Ho anche un lavoro molto complicato. Duro, intellettualmente molto duro. Direi che questa premessa già basta per finire in una statistica, vero? Infatti ci sono finito. Ho scoperto il tradimento della mia bella, mentre io attraversavo un momento professionale delicatissimo. Ho scoperto di non conoscermi. Ho scoperto un altro me, mille emozioni: ho toccato la follia.
Ho scoperto troppe cose che non riesco a metabolizzare e quindi ne sono preda.
La mia storia d'amore con mia moglie era qualcosa di sacro. Lei era al di sopra di tutto e tutti. A volte le bambine sembravano intruse. Ogni storia d'amore è unica, è l'unica, e quindi parlarne qui significherebbe renderla banale. A farmi capire che era banale per davvero è stata mia moglie.
Ho scoperto il suo tradimento per istinto poiché la mia fiducia in lei era assoluta. Poi ho scoperto molte altre cose, mille dettagli, il più grosso è che questa storia andava avanti da due anni. Il mio cuore è impazzito, da due mesi non riesco a fare altro che pensare ad ogni minuto di questi due anni. Non riesco a fermarmi e contnuo a scovare dettagli come a volermi devastare completamente l'anima. Ripenso alle tante occasioni di tradimento che mi sono capitate a lavoro e che ho evitato, ripenso a quante volte ho fatto l'amore con lei mentre già mi tradiva.
A volte sentendo storie di amici pensavo a come avrei reagito in questa situazione. Mi illudevo di essere forte, di avere risorse, interessi e abbasanza passioni per uscirne a testa alta. Ora scopro di non conoscermi. E quando l'ho scoperto, ho portato il mio dolore infinito dentro di me, non le ho detto nulla. Anzi, ho cercato di corteggiarla, coccolarla, farla parlare. Ore a parlare di noi. Lei era aggressiva, ha cominciato ha rinfacciarmi cose di cui non ho memoria, cose spesso inventate, persino la decisione di avere le bimbe che sarebbe stata solo mia. Non so che mi è preso: incassavo tutto, rispondevo ad aggressività con dolcezza. Una settimana, due, poi non ce l'ho fatta più e le ho detto che sapevo tutto. Prima ha negato cn isteria, poi ha amesso. Per oltre un mese ho continuato a cercare comunque di riconquistarla. Io l'amo ancora enormemente. Lo so, è assurdo. Lo so, l'amor proprio. So tutto, ma non posso fare a meno di amarla. Poi ci sono le bambine. Le nostre gemme. Dopo due mesi, lei ha oscillato, a volte dice di amare due persone, a volte dice che non mi amerà mai più.
Sento che se ne sta andando. Con il suo capoufficio, anche lei in una statistica. Tutto talmente banale che mi viene da vomitare.
Io sono morto. Non so più nemmeno perché mi alzo la mattina.
E' sbagliato lo so. E' da stupidi lo so. evo pensare alle bambine loso. So tutto. Ma non riesco a tornare tra i vivi.