No. Lo hai usato per la madre di Bossetti.
Chissà quanti di noi non sono figli biologici del padre che resta padre perché tale è stato, così come la madre resta tale.
Delle vite degli altri non sappiamo nulla ed è patetico commuoversi per la paternità per procura, come fa la moglie di Edo, e poi insultare chi ha figli o ha avuto figli con uomini (o donne) fuori dal matrimonio. Per questo, senza alcuna emotività, ti ho invitato a pensare se quel termine piacerebbe a tua madre.
Ascolta, se vuoi mettermi in bocca cose che non ho scritto, sbagli soggetto, anche perché è tutto lì nero su bianco.
Se poi vuoi insinuare che invece l'ho pensato anche se non l'ho scritto, allora oltre che sbagliare, diventi anche sgradevole e un po' patetica.
Detto questo, che siano sempre esistite, esistano ed esisteranno sempre donne che fanno crescere, scientemente o meno, ai loro uomini figli che sono biologicamente di altri uomini, lo so benissimo e non lo metto certo in dubbio.
Questo però non è esattamente "avere un figlio fuori dal matrimonio": avere un figlio fuori dal matrimonio vuol dire avere un figlio e dire al coniuge "guarda sto per avere un figlio con un'altra persona". Farsi mettere incinta e spacciare il figlio al marito come figlio suo, è una cosa COMPLETAMENTE DIVERSA! La differenza mi sembra così abissale che non ci dovrebbe essere neanche bisogno di specificarla e il fatto che tu abbia mescolato le due cose inizia a farmi avere dubbi sulle tue facoltà cognitive.
Così come non metto in dubbio che a volte (MA SOLO A VOLTE e abbastanza rare, direi) farsi ingravidare da un altro uomo possa essere una scelta condivisa con il marito, per risolvere un problema di infertilità, con una sorta di "fecondazione eterologa" rapida, indolore, economica e legale.
Nel caso in cui ci sia condivisione con il marito di questa scelta, niente da obiettare: tutti felici, io con loro.
In tutti gli altri casi, ovviamente un padre resta padre perché tale è stato
finché non scopre non di essere stato tale.
"I figli sono di chi li cresce" è una frase, un po' buonista..., che ha valore SOLO SE chi li cresce ha consapevolezza di chi sono i figli.
Altrimenti è una frase vuota che non vuol dire nulla.
Permettimi però di dirti che, nel momento in cui un padre lo viene a scoprire, magari dopo anni o decine di anni, tu non hai nessun diritto di arrogarti la decisione che quel padre deve prendere: sono ESCLUSIVAMENTE AFFARI SUOI e agirà secondo la sua coscienza, sulla quale io non mi sento di mettere bocca.
Infatti, se già è "un po' destabilizzante" scoprire che il proprio coniuge ti tradisce (ne sai qualcosa, mi pare, no?), se permetti è "ancora un pochino più destabilizzante" scoprire che oltre ad averti tradito, ti ha anche fatto crescere il figlio biologico di un'altra persona a tua insaputa: un uomo che si trova in questa situazione, io non lo giudico, qualunque cosa faccia, perché mi rendo conto della tempesta di merda in cui si trova.
Infine, visto che ti interessa tanto sapere cosa penserei relativamente a mia madre.
Se io scoprissi oggi che mia madre mi ha avuto da un altro uomo che non è mio padre ma invece a mio padre ha fatto sempre credere fino ad oggi che io sono figlio suo, beh, ti posso dire con assoluta certezza (ovviamente, solo la certezza di cui si può parlare di un fatto ipotetico) che le direi che è una grandissima stronza e perderebbe il mio saluto. E se qualcuno mi dicesse che è una grandissima troia, mi scivolerebbe addosso come acqua fresca: che vuoi che me ne freghi, in quella situazione, di parole buttate al vento da qualcuno?