Rita
Credo che le nostre parole siano insufficienti e quindi ti lascio un elaborato che trovo molto pertinente di P. Besson:
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]"Un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla". Questa struggente frase di C. Pavese sintetizza bene la condizione in cui ci si ritrova per la fine di un amore. Tale condizione è tanto più grande quanto più lacerante è la riflessione sulla fine di un amore. Riflessione che per attribuzione di sensi di colpa, volomtà di autopunirsi per quello che è successo, perdita di fiducia e stima verso sè e gli altri, può portare a veri e propri stati depressivi. Diventa quindi necessario effettuare un percorso per il superamento di questa fine.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Innanzitutto bisogna accettare che l'amore è finito e che nel finire ci ha completamente disarmati, come nella frase di Pavese. Senza un'accettazione di ciò qualsiasi percorso è inutile. Sembra scontato ciò, ma non lo è. All'inizio, sopratutto se la fine sopraggiunge in maniera improvvisa ed imprevista, si tende a negare il tutto o quanto meno a minimizzare. Si ritiene che l'altro ritornerà, che ha confuso qualche suo dubbio o quant'altro come mancanza d'amore. [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Dopo che si è arrivati ad accettare che l'amore è realmente finito, si sprofonda in un cupo, lacerante dolore. Bisogna allora concedersi un periodo di lutto. In questo periodo che può durare giorni o settimane ed a volte mesi, và cacciato fuori tutto il nostro dolore. Bisogna piangere tutte le lacrime di questo mondo. Ci si può far affiancare in questo periodo da una persona a noi cara che prestandoci semplicemente ascolto, raccogliendo il nostro dolore, ci allevierà un pò la sofferenza. Và espressa anche tutta la rabbia che si ha dentro. Vanno anallizzati eventuali sensi di colpa che si provono.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Serve un distacco assoluto dalla persona che ci ha lasciato. Spesso, per soffrire di meno, si tende a mantenere una minimo di relazione, di tipo amicale, con l'altro. Ci si illude che così il dolore sara meno lacerante, mentre non si fà altro che prolungare l'agonia. Inoltre quest'atteggiamento nasconde la speranza, spesso inconscia, che l'amore possa ritornare. Quindi, prima che si possa riprendere un rapporto anche minimamente formale con l'altro, occorre tempo.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Come suggeriva già Ovidio enl suo trattato Remedia Amoris, evitare luoghi e situazioni della relazione finita. Spesso, si tende a ritornare sul "luogo del delitto" a voler simbolicamente rivivere l'amore finito, al fine di attenuarne il dolore. Niente di più sbagliato, è solo una sorta di masochismo sentimentale che prolunga solo l'agonia. L'evitare luoghi e situazioni dell'amore finito fà parte di quel distacco assoluto, necessario al superamento del tutto.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Agire[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]. Bisogna, nel frattempo, fare qualcosa di positivo per sé stessi, per riempire il vuoto della mancanza della persona amata. Non si può interrompere un rapporto di dipendenza senza sostituirgliene un altro che ne prenda il posto. La nuova dipendenza,deve essere positiva però, bisogna cercare un nuovo forte interesse, che non riempirà appieno il baratro lasciato dal precedente, ma ci aiuterà comunque.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]La natura umana aborrisce il vuoto,soprattutto nell’area dei comportamenti e delle emozioni umane. Se non colmiamo, pur parzialmente, questo vuoto, il comportamento dipendente si rafforza. [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Ricordarsi della massima del filosofo Nieztsche che recita "Tutto ciò che non mi uccide mi giova". La fine dell'amore rappresenta anche un momento di crescita, di rafforzamento delle proprie capacità di superare le difficoltà. Inoltre può rappresentare l'inzio di un percorso volto a meglio conoscere noi stessi. Se riusciremo in tutto questo saremo sicuramente più forti e più maturi. [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Capire quali eventuali vuoti interiori questo amore così forte e passionale colmava. Infatti spesso sentimenti molto forti non sono dovuti all'amore per l'amato, ma a ver e proprie carenze affettive passate.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Ricostruire gli "abbandoni passati". Infine non dobbiamo dimenticare che il nostro modo di superare la fine di un amore è legato ai nostri primi abbandoni, quelli infantili. Qualcuno ha detto che il bambino è il padre dell'uomo. Mai come in questo caso ha ragione. Infatti a seconda di come abbiamo vissuto "l'abbandono" e lo abbiamo superato che rivivremo quelli attuali e futuri. Capire questo ci permette di meglio superare la fine di un amore, di cambiare il "copione" passato.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Non dimenticarsi del dottore "Tempo" che col suo trascorrere cicatrizza qualsiasi ferita. [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Infine vorrei ricordare un bel verso di U. Saba " Muta il destino lentamente, a un'ora precipita". Per quanto doloroso e lento possa essere questo percorso di superamento della fine di un'amore, arriverà un'ora dove vi accorgerete di essere guariti. E vi renderete conto che il più grande amore è quello che ancora stà aspettando.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Ricordate, di fronte, alla cupa disperazione per la fine di un amore questo aforisma: "Si è proteso su degli abissi. Ha rischiato più volte di cadere. Ma alla fine non è precipitato. In bilico sul vuoto, non ha conosciuto la caduta. Ci sono stati cedimenti, sbandamenti, delusioni, scoramenti, ma la vita l'ha sempre avuta vinta." (P. Besson)[/FONT]