G
Giuseppe
Guest
Non sono libero, ma vivo da solo. Erano mesi che non facevo che pensare alla mia ex (che convive da più di 6 anni con un altro). Ogni tanto ancora ci sentiamo e siamo tanti volte usciti anche insieme come semplici amici, in mezzo ad altri e anche da soli. Sempre molto tranquilli, cordiali.
Ieri sera non ce l'ho più fatta: sapevo che il suo convivente è all'estero per lavoro e la sono andata a trovare. L'ho detto anche alla mia ragazza, che tranquilla mi ha detto che per lei non era un problema, aveva sonno e andava volentieri a letto presto. Quando arrivo dalla mia ex, le suono e lei, un po' sorpresa dell'improvvisata, mi apre. Mi siedo sul divano vicino a lei e continuiamo a vedere il film in dvd che aveva affittato convinta di passare la serata da sola, intanto facciamo due chiacchiere. A un certo punto l'ho abbracciata e baciata, mi aspettavo uno schiaffo di quelli che non si scordano più. Invece la sua reazione è stata tutt'altra. Ha cominciato a tremare e a dirmi di non comportarmi così. Io non sono riuscito a fermarmi e dopo un po' eravamo completamente abbandonati nelle braccia l'uno dell'altra. Non abbiamo fatto l'amore perché a un certo punto abbiamo capito che stavamo imboccando una strada pericolosa, che quello che succedeva non poteva non avere conseguenze. Ho scoperto che anche lei in questi anni ha continuato a pensare a me, a sentirsi attratta da me in un modo difficile da spiegare. Lei però ama la persona con cui vive e non vuole farla soffrire, non se lo perdonerebbe mai. Abbiamo deciso di non vederci più da soli.
Stamattina ho chiamato la mia ragazza. Le ho spiegato che ho degli enormi dubbi nonostante tra noi vada tutto benissimo, che ancora penso alla mia ex e che dopo tanto tempo credo sia un grosso campanello di allarme. Le ho detto che non me la sento di andare avanti. L'ho rassicurata sul fatto che ieri sera non è successo nulla (quasi vero) e che la cosa non è condivisa (quasi vero) e, anzi, che la mia ex nemmeno lo sa (falsissimo).
Lei è a pezzi, e io mi sento una merda. Ma le voglio bene, non voglio continuare a fingere, anche se per me non sarebbe affatto una situazione scomoda.
Ieri sera non ce l'ho più fatta: sapevo che il suo convivente è all'estero per lavoro e la sono andata a trovare. L'ho detto anche alla mia ragazza, che tranquilla mi ha detto che per lei non era un problema, aveva sonno e andava volentieri a letto presto. Quando arrivo dalla mia ex, le suono e lei, un po' sorpresa dell'improvvisata, mi apre. Mi siedo sul divano vicino a lei e continuiamo a vedere il film in dvd che aveva affittato convinta di passare la serata da sola, intanto facciamo due chiacchiere. A un certo punto l'ho abbracciata e baciata, mi aspettavo uno schiaffo di quelli che non si scordano più. Invece la sua reazione è stata tutt'altra. Ha cominciato a tremare e a dirmi di non comportarmi così. Io non sono riuscito a fermarmi e dopo un po' eravamo completamente abbandonati nelle braccia l'uno dell'altra. Non abbiamo fatto l'amore perché a un certo punto abbiamo capito che stavamo imboccando una strada pericolosa, che quello che succedeva non poteva non avere conseguenze. Ho scoperto che anche lei in questi anni ha continuato a pensare a me, a sentirsi attratta da me in un modo difficile da spiegare. Lei però ama la persona con cui vive e non vuole farla soffrire, non se lo perdonerebbe mai. Abbiamo deciso di non vederci più da soli.
Stamattina ho chiamato la mia ragazza. Le ho spiegato che ho degli enormi dubbi nonostante tra noi vada tutto benissimo, che ancora penso alla mia ex e che dopo tanto tempo credo sia un grosso campanello di allarme. Le ho detto che non me la sento di andare avanti. L'ho rassicurata sul fatto che ieri sera non è successo nulla (quasi vero) e che la cosa non è condivisa (quasi vero) e, anzi, che la mia ex nemmeno lo sa (falsissimo).
Lei è a pezzi, e io mi sento una merda. Ma le voglio bene, non voglio continuare a fingere, anche se per me non sarebbe affatto una situazione scomoda.