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Old debby
Guest
Ciao a tutti, avevo scritto qualche tempo fa raccontando la mia storia.
In sintesi: il mio compagno ed io non siamo sposati e abbiamo una figlia di 14 mesi.
Dopo una serie di casini (ho trovato sui sms e mail decisamente compromettenti) ho deciso di lasciarlo.
La casa in cui viviamo è mia, per cui lui è tornato dalla madre.
Sono passati due mesi e da parte sua c'è stata la ricerca di una riconciliazione...messa però giù più come un "obbligo" e un "dovere" verso la figlia.
Adesso non me la sento assolutamente di tornare con lui, per cui procedo per la mia strada.
Il problema ENORME è diventato la gestione della figlia.
Lui è un buon padre, e adesso che viviamo separati si è buttato in maniera ossessiva su di lei.
Mi spiego meglio: prima, quando vivevamo insieme non si faceva certo problemi ad utilizzare quasi tutto il suo tempo libero per i suoi svariati hobbies, lasciando la bimba alle mie cure (anche io lavoro) o usando sua madre come suo surrogato.
Dalla separazione in poi ha abbandonato tutti i suoi interessi e pretende di venire a prenderla (o di vederla a casa mia) tutti i giorni più una notte a settimana (in cui la porta a dormire da sua madre).
Adesso siamo in mano agli avvocati per trovare un accordo sia sulle visite che sull'assegno di mantenimento.
Scusate, ma io sto vivendo una situazione orribile...non sono più libera di fare nulla, torno dal lavoro alle cinque e non posso programmare niente insieme a lei perchè ad una determinata ora deve venire lui.
Tramite il mio avvocato gli ho fatto pervenire una proposta per le visite. Mi sembrava di essere stata piuttosto equa...un giorno si e uno no per un paio d'ore a volta, con la possibolità in uno di questi giorni di stare con lei a cenare e di metterla a nanna...in più una notte a settimana.
Beh, mi ha fatto sapere che non gli va bene...che vuole di più!!
Scusate...io davvero non voglio arrogarmi il diritto di poter stare sempre con lei...ma io sto impazzendo, quando me la porta via mi si spezza il cuore...e non riesco ad uscire da questa situazione.
Se continua così chiederò di andare davanti al giudice.
Qualcuno di voi mi saprebbe dire quale è la "norma" riguardo le visite consentite al padre? I giudici di solito cosa decidono? Io ho il terrore che si arrivi ad un 50% a me ed un 50% a lui...secondo me la bimba deve avere una sua casa...un suo nido, non può essere sbattuta di qua e di là come un pacco.
Dalla disperazione ho fin pensato di chiedergli di tornare e di fare i separati in casa...sperando che prima o poi le cose fra noi vadano meglio...ma prendo in considerazione questa cosa solo per paura...
Ricordo che non siamo sposati, ma non credo che faccia differenza.
Un caro saluto
Debby
In sintesi: il mio compagno ed io non siamo sposati e abbiamo una figlia di 14 mesi.
Dopo una serie di casini (ho trovato sui sms e mail decisamente compromettenti) ho deciso di lasciarlo.
La casa in cui viviamo è mia, per cui lui è tornato dalla madre.
Sono passati due mesi e da parte sua c'è stata la ricerca di una riconciliazione...messa però giù più come un "obbligo" e un "dovere" verso la figlia.
Adesso non me la sento assolutamente di tornare con lui, per cui procedo per la mia strada.
Il problema ENORME è diventato la gestione della figlia.
Lui è un buon padre, e adesso che viviamo separati si è buttato in maniera ossessiva su di lei.
Mi spiego meglio: prima, quando vivevamo insieme non si faceva certo problemi ad utilizzare quasi tutto il suo tempo libero per i suoi svariati hobbies, lasciando la bimba alle mie cure (anche io lavoro) o usando sua madre come suo surrogato.
Dalla separazione in poi ha abbandonato tutti i suoi interessi e pretende di venire a prenderla (o di vederla a casa mia) tutti i giorni più una notte a settimana (in cui la porta a dormire da sua madre).
Adesso siamo in mano agli avvocati per trovare un accordo sia sulle visite che sull'assegno di mantenimento.
Scusate, ma io sto vivendo una situazione orribile...non sono più libera di fare nulla, torno dal lavoro alle cinque e non posso programmare niente insieme a lei perchè ad una determinata ora deve venire lui.
Tramite il mio avvocato gli ho fatto pervenire una proposta per le visite. Mi sembrava di essere stata piuttosto equa...un giorno si e uno no per un paio d'ore a volta, con la possibolità in uno di questi giorni di stare con lei a cenare e di metterla a nanna...in più una notte a settimana.
Beh, mi ha fatto sapere che non gli va bene...che vuole di più!!
Scusate...io davvero non voglio arrogarmi il diritto di poter stare sempre con lei...ma io sto impazzendo, quando me la porta via mi si spezza il cuore...e non riesco ad uscire da questa situazione.
Se continua così chiederò di andare davanti al giudice.
Qualcuno di voi mi saprebbe dire quale è la "norma" riguardo le visite consentite al padre? I giudici di solito cosa decidono? Io ho il terrore che si arrivi ad un 50% a me ed un 50% a lui...secondo me la bimba deve avere una sua casa...un suo nido, non può essere sbattuta di qua e di là come un pacco.
Dalla disperazione ho fin pensato di chiedergli di tornare e di fare i separati in casa...sperando che prima o poi le cose fra noi vadano meglio...ma prendo in considerazione questa cosa solo per paura...
Ricordo che non siamo sposati, ma non credo che faccia differenza.
Un caro saluto
Debby